B come buona, B come bionda, B come BIRRA.
Chi non la ama?! La chiara più conosciuta al mondo ultimamente fa un gran parlare di se’, non solo perchè è una delle bevande più consumate nel globo, ma anche perchè pian piano sta entrando nelle cucine di decine di chef per far valere la sua flessibilità e mettere in mostra le sue capacità di adattamento e le mille sfaccettature che la caratterizzano, dando risultati decisamente notevoli.
E cosi anche la Pilsner Urquell, da sempre è in prima linea sul fronte dell’enogastronomia di qualità si sta mettendo in risalto nelle cucine d’autore che propongo sempre più spesso nuove tecniche e abbinamenti originali che la vedono protagonista. Originalità e sperimentazione sono sempre le benvenute, per imparare e prendere nuovi spunti, quindi oggi vi parlo di quattro ricette d’autore frutto delle menti geniali e delle doti creative di altrettanti chef JRE – Jeunes Restaurateurs d’Europe: Marco Parizzi del ristorante Parizzi di Parma, Marcello Trentini del Magorabin di Torino, Daniele Usai del ristorante Il Tino di Ostia e Filippo Saporito de La Leggenda dei Frati di Castellina in Chianti.
Stinco di maiale in crosta di kamut cotto nella birra con anice stellato, accompagnato da marmellata di cipolle, mostarda e chips di patate viola.
Lo chef Marco Parizzi utilizza la birra ceca per la cottura a bassa temperatura dello stinco che ha bisogno di cuocere a 62 gradi per 32 ore per poi essere avvolto nella pasta di kamut e nuovamente infornato prima di essere servito, ovviamente accompagnato da un bicchiere di Pilsner Urquell.
Petto d’oca glassato con zabaglione alla Pilsner Urquell e luppolo fresco.
Marcello e Simona Trentini propongono la Pilsner Urquell come ingrediente indispensabile nella preparazione del Petto d’oca glassato con zabaglione alla Pilsner Urquell e luppolo fresco, dove il petto d’oca viene cotto a bassa temperatura e, con i ritagli, si crea un fondo bagnato con la birra che, in seguito, verrà utilizzato per glassare. In una padella si fa saltare il luppolo e, con la Pilsner Urquell, si prepara uno zabaglione d’accompagnamento.
Una bionda d’Amare.
lo chef Daniele Usai, insieme al sommelier Claudio Bronzi, impiega la Pilsner realizzare un piatto che coniuga due aspetti del territorio: il mare e i campi coltivati a orzo e frumento di Ostia Antica. Nasce qui l’idea di creare un risotto interamente cotto nella birra abbinato a triglie, crema di mais, fiori di luppolo essicati, salicornia e lattuga marina. Una ricetta che impiega la birra in tutte le sue forme e risulta interessante anche a livello nutrizionale grazie all’utilizzo del germe del frumento a crudo.
Gelato alla Pilsner.
Filippo Saporito, del ristorante La Leggenda dei Frati ha un vero rapporto d’amore con la birra e visto che ama berla ha pensato ad un gelato che ha la caratteristica principale di lasciare il sapore della birra sostanzialmente intatto, mantenendo l’effetto spuma, che ti arriva direttamente al primo assaggio, e le note amare caratteristiche della bionda. Con Pilsner Urquell ha creato un gelato cremoso e davvero goloso, che ha un procedimento di preparazione piuttosto ‘semplice’ (almeno a dirlo sembra cosi!): basta bollire la panna e aggiungervi la Pilsner Urquell, sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa e unire i due composti aggiungendo poi una buccia di limone e un pizzico di sale. Riportare a 80 gradi, far raffreddare e mettere nella sorbettiera….e il gelato è pronto! Facile no?!
…e voi come la usereste in un piatto la Pilsner Urquell? Io ho qualche idea in mente ce l’ho! 😉