Non so perchè, ma le storie imprenditoriali con una lunga tradizione familiare hanno sempre avuto un certo fascino su di me. Sarà forse perchè anche io provengo dalla così detta ‘azienda di famiglia’ o forse semplicemente perchè mi appassiono alle storie fatte di tradizione, impegno e dedizione, come quella di Opinel.
Esattamente due settimane fa ero in terra francese, precisamente in Savoia a Chambery alla scoperta di questa azienda, nata dall’intuizione e dalla forza di volontà di Joseph Opinel, nel 1890. Grazie all’intuito di questo giovane ragazzo, alla sua dedizione e caparbietà, dopo 125 anni dalla sua nascita, la Opinel è conosciuta in tutto il mondo (i suoi prodotti sono presenti in 82 paesi) come una delle migliori aziende produttrici di coltelli.
La storia che ne ha visto la nascita è affascinante, poichè nel 1890 Joseph ebbe l’intuizione di creare il coltello a serramanico, ma quando raccontò a suo padre della sua voglia di dedicarsi all’ attività di produzione di questi coltelli, la risposta che ottenne fu un brusco rifiuto con il quale gli si diceva di dedicarcisi nel tempo libero. Ma la tenacia di quel giovane ragazzo ebbe la meglio, così trasformò la sua passione in un vero e proprio lavoro iniziando la produzione di coltelli artigianali, che vista la grande richiesta, diventò ben presto industriale, spingendolo nel 1915 ad acquistare una costruzione abbandonata per trasformarla nel suo laboratorio, o meglio nella sua ‘fabbrica’ : cosi nasce il coltello pieghevole da tasca Opinel n°8, che compie quest’anno i suoi 125 anni.
photo credit www.opinel.com
Già nel 1901 Joseph declina il suo coltello in 12 misure, dalla n.1 alla n.12. Oggi la più pi piccola è la n. 2 con una lama di 3.5 cm, mentre la più grande è la n.13. Nel 1911 in occasione dell’esposizione universale di Torino, il signor Opinel crea un’ampia gamma di coltelli che prevede anche quelli per utilizzo casalingo e da cucina, varietà che verrà poi lasciata da parte per poi essere nuovamente prodotta intorno agli anni ottanta fino ad oggi.
La caratteristica che fa dei coltelli Opinel un prodotto duraturo e riconosciuto in tutto il mondo è la perfetta unione di peculiarità artigianali che però vengono prodotte a livelli industriale, mantenendo sempre al massimo i livelli qualitativi del prodotto immutate nel tempo.
Un altro elemento che più tardi ha contribuito a conferire unicità a questi coltelli è il sistema di bloccaggio inventato nel 1955, chiamato Virobloc, che con una ghiera girevole consente di bloccare la lama del coltello a serramanico dopo averlo aperto.
photo credit www.opinel.com
Oggi tutti i coltelli vengono prodotti nello stabilimento di Chambery, all’interno del quale ci sono le macchine produttrici modernizzate da Maurice Opinel, figlio di Joseph, che ha saputo mantenere invariati tutti i principi e le tecniche utilizzate dal padre. Lo stabilimento è i grado di produrre un coltello ogni 7 secondi arrivando alla produzione di 4500000 coltelli l’anno venduti in 82 paesi.
La produzione è organizzata in reparti. In uno si producono i manici che vengono ottenuti da rettangoli di legno che arrivano in azienda già tagliati in diverse misure. Appena giunti a destinazione, e prima di essere lavorati vengono depositati, suddivisi per tipologia di legno, in una stanza a temperatura riscaldata che consente di mantenere un determinato livello di umidità del legno evitando così che la loro temperatura interna si trasformi e in modo da consentire una lavorazione ottimale.
Durante la lavorazione dei manici vengono effettuati controlli qualitativi ogni 10 minuti e tutti gli scarti di lavorazione o i manici con irregolarità e non conformità vengono accumulati in un silos, per poi essere bruciati alimentando il riscaldamento di tutto l’impianto.
Le lame, che possono essere di acciaio al carbonio o di acciaio inossidabile, vengono invece lavorate in un altro reparto. Arrivano nello stabilimento già tagliate ma non raffinate. Qui ricevono i processi di affilatura, trattamento termico e lucidatura fino al completamento della lavorazione, con una perdita totale del 50% dell’acciaio iniziale.
Successivamente manici e lame vengono riuniti in un’altra area dello stabilimento dove vengono assemblati. In questa fase viene anche aggiunto, rigorosamente a mano e con una cura e attenzione meticolosa, il virobloc, ovvero la grande innovazione di Opinel.
Come spesso mi capita, vedere da vicino la lavorazione di un prodotto è sempre terribilmente affascinante. Riesco sempre a scoprire dettagli e particolari che non avrei mai immaginato, ma la cosa ancora più interessante è riuscire a capire e a conoscere la storia che si nasconde dietro ad un prodotto oggi diventato di uso comune.
E proprio a proposito di storia, quella della Opinel è stata ricostruita alla perfezione a 45 Km da Chambery a Saint-Jean-de-Maurienne, dove ha sede il Musée Opinel, da poco restaurato per mano della famiglia Opinel. All’interno sono raccolti alcuni degli arnesi e dei macchinari originariamente utilizzati all’inizio della splendida avventura di Joseph Opinel. Diciamo che entrando in questo museo avrete l’impressione di assaporare un concentrato di storia, quindi se siete in zona vi consiglio di dedicargli un paio d’ore della vostra giornata, così come vi consiglio di visitare l’incantevole Chambery. 🙂
Buona sera
dicono che i fratelli opinel erano 5 e man mano che venivano a mancare si riducevano le dita della mano sulla lama. E una bufala o c’è
qualcosa di vero? Grazie.
Ritengo verosimile l’ipotesi dei cinque fratelli e della mano stampigliata con 5 dita.-
Io posseggo tre opinel di cui uno con mano a 5 dita e due con mano “benedicente” ”’ a tre dita.-
Comunque sono ben funzionanti e gli uso molto spesso…