Tour del Piemonte: cosa vedere e dove mangiare

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Un viaggio in Piemonte alla scoperta delle sue eccellenze

cosa vedere in piemonte

Gira, scopri, mangia

Quante eccellenze racchiude la nostra bella Italia? Tantissime, e scoprirle è una delle mie vere passioni.  Come sapete sono spesso in viaggio, alla scoperta di chicche nascoste, sempre con la macchina fotografica al collo e una forchetta in mano, per scoprire e assaggiare tutto il possibile, e proprio per questo ho coniato il mio nuovo motto: ‘gira – scopri – mangia’.
Oggi voglio raccontarvi dei una delle ultime mete scoperte in uno dei miei tour ‘gira-scopri-mangia’:  il Piemonte. Cosi vicino a me, eppure cosi poco conosciuto da me. Il Piemonte, terra di ‘eccellenze per eccellenza’ è conosciuto ovviamente per i vini, le nocciole e il tartufo, ma  nasconde molto di più. E io voglio farvelo scoprire….

Cosa vedere in Piemonte

Il Piemonte è grande, e da vedere c’è davvero tanto, quindi per girarlo al meglio c’è bisogno di costruire degli itinerari precisi, divisi per località e ovviamente costruiti in base ai vostri gusti. Scrivervi gli itinerari precisi sarebbe lungo e forse noioso da leggere, per questo ho deciso di indicarvi le località e i siti imperdibili da visitare in base alle diverse zone del Piemonte.

Cosa vedere e cosa mangiare a Gavi

Se vi trovate in provincia di Alessandria, non potete non fare una passeggiata a Gavi, la piccola cittadina conosciuta sopratutto per una delle sue grandi eccellenze, il vino Gavi DOCG, il famoso vino bianco piemontese prodotto esclusivamente da uve Cortese, conosciuto proprio per la particolarità di essere un bianco, in una terra, quella del Piemonte, famosa per i suoi vini rossi.
Perdetevi tra le piccole vie delle cittadina, lasciatevi cullare della sua calma, e ovviamente lasciatevi trasportare nella visita delle sue bellezze. Prima di passeggiare tra le sue vie, andate a vedere il Forte di Gavi, la fortezza storica che sovrasta la città, costruita su un preesistente castello di origine medievale e che, viene mantenuta, promossa e valorizzata dall’Associazione Amici del Forte di Gavi.

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Immancabile l’assaggio dei ‘ravioli al tocco’ e dei ‘ravioli al Gavi’, i primi sono ravioli conditi con il tipico sugo di Gavi che viene fatto bollire per circa quattro ore a fuoco lento, e i secondi invece vengono cotti e poco prima di essere serviti vengono ‘annaffiati’ con il Gavi DOCG. Vi avviso, qui a Gavi i ravioli sono una cosa serissima, tanto che passeggiando per le vie della cittadina potrete scorgere la porta della sede dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo di Gavi.
Per una conoscenza più approfondita del Gavi DOCG, accompagnata da una degustazione guidata, vi consiglio una visita alla dell’Azienda Agricola “La Chiara”. 

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Cosa vedere e dove mangiare nelle Langhe

Barolo

Se vi dicessi ‘Barolo‘, a cosa pensereste?! Ad un calice di vino rosso, lo so. E fate bene, aggiungerei io, ma oltre alla degustazione dell’eccellente vino piemontese DOCG, dovete sapere che anche il piccolo paese da cui il vino prende il nome, vale la pena di essere visitato. Abitato da appena 728 persone, questo borgo pittoresco in provincia di Cuneo ha origini profonde e antichissime, basti pensare che il primo insediamento risale all’alto medioevo. Questa piccola bomboniera merita una passeggiata. Perdetevi tra le sue viette e visitate il Castello di Barolo, cuore del borgo che ospita l’Enoteca regionale del Barolo, e il  WiMU, ovvero il museo del vino, che vi condurrà in un excursus interattivo, multimediale e storico per raccontarvi la produzione, la cultura e la tradizione del nettare degli dei. C’è da divertirsi al suo interno, ve lo garantisco.
Ovviamente non può mancare una visita in una delle tante cantine della zona, accompagnata da una degustazione guidata di vino Barolo. Appena prima di entrare in paese fermatevi per una visita alla Cantina E. Pira & Figli, la più antica cantina di Barolo, nata nel 1700. Qui si produce vino nel rispetto del territorio, utilizzando pratiche totalmente eco-compatibili che permettono di avere un vino di qualità provocando il minimo impatto ambientale. Tutte le lavorazioni vengono fatte con estrema cura, e la vendemmia viene eseguita a mano in modo da riuscire a trattare con delicatezza l’uva e sopratutto, per riuscire a selezionare i grappoli migliori ed eliminare eventuali acini non conformi.

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Grinzane Cavour

Sempre in provincia di Cuneo, a soli dieci minuti di auto da Barolo, c’è un’altra delle grandi attrazioni delle Langhe, il Castello di Grinzane Cavour.
Soltanto la vista che si ha dal castello sugli sconfinati vigneti che si aprono davanti agli occhi, vale il viaggio. Un posto magico, unico, permeato da un fascino senza tempo che vi catturerà. Se volete fare un salto nel passato vale davvero la pena di fare una visita nelle sue stanze, nei suoi saloni lasciando andare la vostra mente all’immagine del castello nel passato.
Tappa obbligata, una volta giunti a Grinzane è  un pranzo, o una cena, nel ristorante stellato Marc Lanteri al Castello, dove la cucina dello chef, che segue le stagioni, e alterna nei suoi piatti istinto e intuizione, unendoli ad una buona dose di tecnica, vi stupirà. Ogni piatto, ogni accostamento, ogni sfumatura di sapore è assolutamente esaltante. Poi, il servizio e la location, rendono tutto ancora più coinvolgente.

Cosa vedere e dove mangiare a Biella

Spostiamoci a Biella, senza dubbio, ‘la chicca’ del mio tour piemontese, perchè mai l’avrei immaginata così affascinante. Spesso, quando si pensa al Piemonte, i nomi delle città che saltano alla mente sono altri, e, a mio avviso, Biella, viene poco considerata, ma dopo esserci stata vi garantisco che vale davvero la pena visitarla.

Iniziate il vostro giro dalla parte della Biella Alta, ovvero dal Piazzo di Biella, il quartiere storico della città posto a 500 metri di quota circa, e che essendo più alto, domina la parte più moderna, detta Biella Piano. Una volta giunti in questo borgo, un tempo circondato da mura perimetrali, perdetevi tra i viottoli che lo costituiscono, godrete di scorci incantevoli. Lasciatevi cullare dalla calma che permea le strette stradine, passeggiate sotto gli splendidi portici del Piazzo e non perdete una visita a Palazzo La Marmora (o Palazzo Ferrero) – un tempo dei Ferrero Fieschi principi di Masserano -Palazzo Cisterna, la Chiesa Parrocchiale di San Giacomo.
Anche la parte bassa della città, è incantevole, con le sue strade pittoresche e colorate. Assolutamente da non perdere una visita al Duomo di Biella ed il suo Battistero.
Per gli appassionati di cibo come la sottoscritta, imperdibili sono Mosca 1916 , una gastronomia storica (nata come macelleria) nel cuore della città, che racchiude una varietà di eccellenze locali, e non, straordinaria. Si passa da formaggi, salumi, pasta fresca e carne, per arrivare ai dolci e ai piatti pronti, tutto rigorosamente prodotto nei laboratori soprastanti il negozio. Via assicuro che c’è davvero da divertirsi. Altro imperdibile appuntamento gastronomico è quello con Alice Dolce & Gelato in via Italia n°12, la ‘via dello struscio’ biellese. I gelati, rigorosamente artigianali e preparati con materie prime di qualità e  naturali, a cui si aggiunge un tocco di estro creativo, sono un concentrato di bontà.

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Ultimo suggerimento (ma non per ordine di importanza) che voglio darvi su Biella, è quello di concedervi qualche ora, o anche di più se potete, nel Parco della Burcina, una riserva naturale incastonata sull’omonimo “Brik Burcina” a ridosso delle Alpi biellesi, a due passi dal centro della città. Qui potrete percorrere sentieri, rilassarvi su una panchina, immergervi nell’unicità della natura concedendovi un pic-nic sull’erba, fare jogging o fermarvi in uno dei punti di ristoro presenti nell’area per godervi l’aria incontaminata e la compagnia dei vostri amici. Io mi sono fermata a Il Cascinotto, un piccolo ristoro recuperato da una cascina dell’ ‘800 completamente immerso negli alberi della Riserva. Un posto unico, che propone piatti semplici e sfiziosi preparati a regola d’arte. Un consiglio?! assaggiate la polenta concia, un piatto della tradizione contadina che prevede la preparazione della polenta condita con formaggio (la cui tipologia varia in base alla regione) e burro fuso……..un’esplosione di gusto, e di calorie!

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Nell’articolo non vi ho citato i tajarin piemontesi, l’arrosto al Barolo e il bunet, ma va da se, che se andate in Piemonte dovete assolutamente assaggiarli!!!

BUON VIAGGIO

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