La ricetta delle madeleine: la colazione dal tocco francesce
Le medeleine, per viaggiare con la mente a Parigi
Madeleine. Se scrivo il nome di questo dolce, la prima cosa a cui penso è Parigi. La città dell’amore, la città del romanticismo, la città, dove almeno una volta nella vita bisogna andare.
Io ci sono stata due volte (la seconda volta per lavoro), e la trovo incredibilmente affascinante, tanto che dopo averla scoperta durante il primo soggiorno, avevo voglia di trasferirmi a vivere lì (cosa che ho provato a fare per poter elaborare la tesi della laurea specialistica, ma che per vicissitudini non sono riuscita a concretizzare. Ma questa è un’altra storia.). E proprio a Parigi ho assaggiato per la prima volta le madeleine, e me ne sono follemente innamorata, tanto che al mio rientro ho cercato ossessivamente la perfetta ricetta delle madeleine.
Vi chiederete perchè vi sto parlando di Parigi. La risposta è semplice, perchè io spesso, viaggio con la mente (come se non lo facessi già abbastanza nella realtà!), e viaggio, viaggio, viaggio……mi immagino sempre in mille posti diversi, perchè vorrei vedere tutto, ma proprio tutto il mondo!
L’altro giorno, non so per quale motivo, mi sono ritrovata a pensare a Parigi, alle sue luci, alle sue strade, al suo fascino, e quanto mi sarebbe piaciuto essere li quella sera….
Non potendo partire, cosa ho fatto? Bhè, ho provato a ricreare quel suo charme trés chic, preparando delle madeleine.
Storia delle madeleine
In realtà le madeleine, non sono un dolce tipico parigino, bensì sono originarie di Commercy, un paesino a nord-est della Francia. Sono caratteristiche per la loro forma a conchiglia, dovuta agli stampi nei quali vengono preparate, che gli conferiscono questa forma unica.
Sono soffici e profumate e sono caratterizzate da un sapore delicato e avvolgente, di cui è impossibile non innamorarsi!
Ma perchè si chiamano madeleine? Sull’origine del nome di questi dolcetti ci sono molte teorie. C’è chi dice che il nome delle madeleine sia legato al culto di Santa Maria Maddalena, c’è chi sostiene che il nome derivi da Madeleine Paulmier, una pasticciera del XIX secolo, e chi invece sostiene che Madeleine Paulmier, fosse invece una cuoca che lavorava presso Leszczynski, il cui genero, Luigi XV di Francia, scelse il nome dei dolci in onore della loro creatrice.
Insomma, quale sia la verità non lo so, so soltanto che le odoro e quindi sono felicissima di darvi la ricetta delle madeleine….è qui sotto!
tempo di preparazione: 20 minuti
tempo di cottura: 20 minuti
occorrente: un pentolino, un frullatore, una frusta da cucina o fruste elettriche, un recipiente grande, 25 stampi per madeleine di grandezza media, un setaccio.
stagione: tutto l’anno
tipologia: dolce da colazione
INGREDIENTI PER 20/25 PEZZI:
- 100 g di zucchero
- 225 g di farina tipo 00
- 100 g di burro a pezzi morbido + burro per imburrare gli stampini.
- 1 limone biologico
- 1 arancia biologica
- 30 g di miele liquido
- 4 uova
- 8 g di lievito in polvere per dolci
- zucchero a velo per guarnire
PREPARAZIONE:
- Nel boccale di un frullatore unite zucchero e la scorza (senza la parte bianca) di mezzo limone e di un quarto di arancia. Frullate fino a polverizzare.
- Sciogliete il burro a bagnomaria e quando sarà sciolto unire il miele e mescolate bene.
- Intanto preriscaldate il forno in modalità statica a 180°.
- Setacciate la farina e il lievito. Aggiungete lo zucchero e mescolate bene. Unite le uova e girate bene con una frusta. In ultimo unite il burro e lavorate bene fino ad ottenere un composto liscio, con una consistenza cremosa e senza grumi.
- Imburrate 20/25 (dipende dalla grandezza) stampini da madeleine.
- Versate il composto negli stampini e cuocete in forno per circa 20 minuti, sempre a 180°. Quando saranno pronte, lasciatele intiepidire, sformatele e spolverate con lo zucchero a velo.
BUON APPETITO!
La ricetta è stata ideata, realizzata e descritta da me, e fotografata da Bakerstreet studio.
ps: se provate una mia ricetta, ricordatevi (se ne avete voglia) di condividere la foto su instagram, facebook o twitter, taggandomi o usando gli hashtag #robysushi e #lericettedirobysushi.