Sette padiglioni, migliaia di espositori e una quantità infinita di prodotti gastronomici hanno animato Cibus 2014, il Salone Internazionale dell’alimentazione ospitato a Parma. Nonostante la manifestazione si sia conclusa la scorsa settimana il messaggio che il Consorzio Grana Padano, insieme ad AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica) e ad altri prodotti DOP e IGP hanno lanciato rimane forte e chiaro: è necessario pretendere trasparenza di informazione sui prodotti per tutelare il made in Italy e i consumatori.
‘Grana Padano da Cibus, lancia un messaggio forte a tutti i consumatori: pretendete la qualità e le informazioni per scegliere in trasparenza cosa acquistare. La mancanza in etichetta della dicitura che indica il luogo di produzione unita ai nomi di fantasia italiani e all’utilizzo della scritta ‘Gran’, contribuiscono infatti a disorientare il consumatore e purtroppo tutto questo, per leggi comunitarie è leggittimo’, queste le parole che Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, ha rivolto a noi food blogger chiamati a raccolta per partecipare al tutorial esperienziale SOSFOODBLOGGER, con lo scopo di scoprire, approfondire e diffondere in rete, le informazioni su prodotti DOP e IGP, e comunicare ai consumatori l’importanza di conoscere ciò che si porta in tavola.
Pretendere chiarezza e informazione circa la provenienza e le materie utilizzate è fondamentale per 3 aspetti: combattere la contraffazione, proteggere il lavoro di chi produce a regola d’arte e difendere la salute dei consumatori.
Dietro ad ogni prodotto DOP e IGP, ci sono produttori che lavorano con amore e passione e nel rispetto attentissimo di regole scrupolose e controlli severissimi, per produrre e presentare ai consumatori prodotti di qualità che valorizzino il made in Italy e che sopratutto, siano salutari e sicuri. Purtroppo la piaga della contraffazione è favorita da leggi comunitarie troppo blande, e il Consorzio Grana Padano si impegna con tutte le proprie risorse , e in tutte le sedi preposte a combattere il problema, investendo anche ingenti somme per attuare scrupolosi controlli, ‘fare qualità costa – conclude Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano – basti pensare che solo per le attività di controllo e vigilanza alla produzione, Grana Padano nel 2013 ha investito circa 7 milioni di euro per oltre 10 mila controlli, garantendo qualità e sicurezza del prodotto in coerenza con i valori propri del Grana Padano e nel rispetto dei consumatori che gli danno fiducia. Agli amici della stampa, ai food blogger, agli operatori dell’informazione, ai portatori di interesse, desidero rivolgere un appello: aiutateci a non vanificare la serietà e la competenza di un sistema che lavora da sempre per offrire qualcosa di veramente buono e stimolate i consumatori a pretendere di sapere sempre cosa stanno acquistando”.
Toccare con mano, o meglio assaggiare e sentire le parole dei diretti interessati è sicuramente il modo migliore per cogliere e apprezzare le caratteristiche del prodotto, la cura e l’impegno che il processo di produzione richiede, per questo io e miei compagni di viaggio Arianna Vianelli, Gabrio Tomellari, Doriana Tucci e Valentina Masotti siamo partiti per il nostro mini tour alla scoperta della Patata della Sila IGP, la Vastedda della valle del Belice DOP, un formaggio a pasta filata prodotto con latte di ovino lavorato a mano , e il Pecorino Siciliano DOP , e la Mortadella di Bologna IGP, che contrariamente a quanto si pensa non è assolutamente grassa se mangiata in purezza, o meglio, senza un etto di pizza bianca!!!! 😉
La conclusione perfetta di una mattinata trascorsa all’insegna della conoscenza e della qualità gastronomica non poteva concludersi in modo migliore, le creazioni dello chef Stefano Cerveni, del ristorante Due Colombe, hanno infatti deliziato i nostri palati: una spuma di Grana Padano, con mazzancolle di Mazzara, fiore di zucca in tempura e olio al basilico, e un risotto mantecato con Grana Padano stagionato 24 mesi, cialde di prosciutto di Parma croccante e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Pienamente d’accordo con l’iniziativa e con il pensiero espresso dal presidente del Consorzio Grana Padano, anch’io vi dico ‘pretendete chiarezza quando acquistate un prodotto, leggete con attenzione l’etichetta e assicuratevi che ciò che state acquistando sia realmente un prodotto di qualità’!!!