Quattro giorni, trenta chef provenienti da sei continenti diversi, esperienze uniche, paesaggi mozzafiato, piatti indimenticabili, ma sopratutto un grande spunto di riflessione su cosa siano etica e sostenibilità, ed un unico grande obiettivo, unirsi e lavorare insieme per condividere una missione, rispettare il pianeta.
Tutto questo è, ed è stato Care’s – The Ethical Chef Days.
Come vi avevo scritto nell’ultimo post pre partenza, anche quest’anno ho avuto il piacere e l’onore di partecipare, grazie all’invito del Pastificio Felicetti (sponsor dell’evento insieme ad Audi, Alta Badia-Südtirol, Colmar, Enel, Ferrari, Lavazza, Marchesi 1824, Miele, S. Pellegrino & Acqua Panna), a quest’evento unico nel suo genere, e anche quest’anno, come quello passato , le aspettative non sono state deluse, anzi.
Il progetto ideato dalla geniale mente di Norbert Niederkofler, chef stellato del Ristorante St. Hubertus (Hotel Rosa Alpina di San Cassiano) e da Paolo Ferretti, titolare dell’agenzia di comunicazione hmc di Bolzano, con il contributo di Giancarlo Morelli, chef stellato e patròn del Pomiroeu a Seregno, ha un obiettivo ambizioso, quello di stimolare tutti ad avere un approccio sostenibile ed etico al cibo.
Come in tutti i grandi progetti, per essere realizzati, c’è bisogno della condivisione, dell’appoggio e della partecipazione di tutti, e Care’s, è proprio questo, il punto d’incontro di chef, addetti ai lavori ed appassionati, che credono in una visione innovativa, ed insieme cercano spunti e stimoli verso un approccio sostenibile alla cucina e alla vita, perchè, come è stato ripetuto più volte, Care’s non è una scelta, ma uno stile di vita.
Il primo a credere in uno stile di vita, e, in una cucina sostenibile è proprio Norbert Niederkofler, ideatore del Care’s, che qualche anno fa ha iniziato ad interrogarsi sulla sua attività, chiedendosi quale fosse l’impatto che questa poteva avere sull’ambiente e cosi, ha deciso di abbandonare la vecchia strada, dedicandosi ad un nuovo percorso. Ha fatto attenzione al suo territorio, ha ascoltato le montagne e la natura che ogni giorno lo circondano, e dai loro segnali è ripartito definendo un nuovo percorso, una nuova identità. Via tutti gli ingredienti di importazione del suo menu, si è concentrato sui piccoli produttori e sulle aziende del territorio (ad esempio Pastificio Felicetti e Ferrari Trento), solo sull’utilizzo di materie prime locali, a volte povere, capaci di valorizzare la territorialità e di avere un impatto sostenibile al 100%. In questo modo è riuscito ad essere meno impattante, a rispettare l’ambiente e a delineare il suo stile unico e inconfondibile, riconoscibile in tutto il mondo.
‘Sono un individuo. Come lo sei tu.
Ho le mie forze e le mie debolezze. Come le hanno tutti.
Cerco di essere genuino ma non sempre ci riesco.
E tu?
Ma quando riesco a far sentire alle persone il profumo e
il spore familiari della mia terra, sono semplicemente felice.’
(Norbert Niederkofler)
E noi? Noi abbiamo un approccio etico e sostenibile?
Io mi sono posta la domanda, perchè in fondo lo scopo del Care’s è questo. E’ quello di mettere in luce un tema tanto impegnativo e di far porre delle domande a ciascuno di noi, facendoci riflettere sulle nostre azioni quotidiane e sul nostro stile di vita.
Ma la vera forza di questa manifestazione, è quella di trasmettere un messaggio essenziale, ovvero, che l’unione fa la forza. Forse potrà sembrare una cosa scontata, ma non è banale, ve lo assicuro.
Vedere cosi tanti chef, credere nelle stessa missione, condividere gli stessi obiettivi, lavorare insieme condividendo il proprio sapere, e imparando l’un l’altro, il tutto sempre con uno spirito giocoso e di totale armonia, ha messo in evidenza quanto ognuno di noi, nel suo piccolo, possa essere una risorsa unica per gli altri.
E lo spirito giocoso e appassionato di tutti gli chef che hanno partecipato a questa quattro giorni sulle Dolomiti è la vera forza del Care’s. Chef che si sono divertiti a cucinare ad alta quota, proponendo pranzi spettacolari in rifugi a più di 2000 mt di altitudine, che hanno tenuto master cooking class interattive nel cinquecentesco Ciastel Colz o che ancora, si sono cimentati in spaghettate di mezzanotte e in balli scatenati post serata.
Insomma, il Care’s The Ethical Chef Days è davvero un evento unico nel suo genere, come unici sono stati i piatti che abbiamo assaggiato.
Dirvi quale sia stato il mio preferito è davvero impossibile, perchè le mie papille gustative sono state rapite da più di una creazione. Senza dubbio nella mia personale classifica ai primi tre posti ci sono: i ditalini di farro Monograno Felicetti bottarga fresca e broccoli di Luca Fantin, cavolo rapa sottaceto con fiori di sambuco e pepe Dorrigo di Jock Zonfrillo, assoluto di radici con ravioli di crauti di Mattia Barone, e poi non posso non citare il panettone di Andrea Tortora, per me qualcosa di assolutamente perfetto.
Quest’anno oltre ai temi toccati, alle creazioni realizzate e al fittissimo programma che ha caratterizzato l’edizione numero uno di Care’s, c’è stata un’importante novità, l’annuncio della versione estiva di Care’s che si terrà a Salina dal 21 al 24 Maggio, con gli stessi temi, lo stesso impegno e lo stesso entusiasmo che caratterizza la versione ‘fredda’.
Anche quest’anno Care’s è stato un’esperienza unica, e oltre a farmi vivere esperienze uniche mi ha dato modo di domandarmi se quello che quotidianamente faccio per rispettare madre natura è abbastanza. Cercare di ridurre gli sprechi in cucina, ridurre i consumi di energia, acquistare dai piccoli produttori al mercato, fare quotidianamente la raccolta differenziata, prediligere i mezzi pubblici o una bella camminata, è davvero abbastanza?!
It’s time to take a little bit more care!