Interessante, costruttivo, appassionante, divertente, impegnativo, curioso, dinamico, ricco, variegato…. insomma, potrei trovare altri mille aggettivi per descrivervi il #caccialterritorioblogtour, oppure, in una sola parola, potrei dirvi che è stato entusiasmante.
Tre giorni alla scoperta del territorio: tour, assaggi, incontri con splendide persone, prodotti di qualità, tante risate, adrenalina e un filo di ‘finta’ competizione, tutto questo è stato il nostro peregrinare nell’aretino alla ricerca dell’ingrediente perfetto.
Un viaggio curato con tanta passione e dedizione da Benedetta Castella e Giulia Bezzini (ideatrici del progetto), accompagnate dalla sapiente guida di Massimo Rossi, delegato dell’Associazione Italiana Sommelier Arezzo e chef proprietario dell’incantevole ristorante Belvedere a Monte San Savino (se siete da quelle parti vi consiglio di farci un salto, cibo e vista vi rapiranno!!!), e dallo chef Shady Hasbun, rappresentante dell’Associazione Cuochi Arezzo e chef proprietario del ristorante le Rotte Ghiotte .
Un percorso entusiasmante che ci ha permesso di conoscere e toccare con mano le eccellenze delle quattro vallate, rese ancora più apprezzabili perchè raccontate con amore da persone che mettono il loro impegno per farle crescere e per valorizzarle, persone autentiche, vere, persone che ‘fanno’ il territorio.
La nostra caccia comincia dalle valli del Casentino e del Valdarno che ci hanno regalato preziose perle sulle abilità gastronomiche artigianali: l’arte della macelleria, la poesia dell’olio e il fascino della produzione casearia, oltre che gli ingredienti fondamentali per la ricetta della mia squadra ‘Ndu Ve.
INGREDIENTE 1:
Nascosto dietro il suo bancone Simone Fracassi ci accoglie con spiazzante e ammaliante semplicità nel suo piccolo regno, la Macelleria Fracassi. Con il tono fermo e pacato di chi conosce alla perfezione la materia, prima ci incanta parlandoci dei suoi prodotti, dell’allevamento del maiale Grigio del Casentino e del maiale di Cinta Senese, e poi ci delizia con una degustazione che lascia senza fiato: selezione di salumi, tartare di Chianina e poi lui….il prosciutto del Grigio del Casentino, presidio Slow Food. Nonostante il prosciutto lasci senza parole e vorrei portarmene via uno intero, io e i miei compagni decidiamo di prendere il nero di Chianina…..sarà il ripieno dei nostri cappellacci!
INGREDIENTE 2:
Al Caseificio Podere Panzano veniamo accolti e guidati in una semplice e suggestiva rappresentazione capace di spiegarci in maniera chiara e diretta come si produce il formaggio,svelandoci anche i segreti del mestiere per avere un prodotto di qualità. Ovviamente, la qualità va testata, e non ci siamo sottratti al nostro dovere! Il pecorino stagionato in foglie di noce ha la meglio, anche lui sarà nel piatto.
INGREDIENTE 3:
L’agricoltura biologica e l’idea del recupero di antiche varietà di legumi e cereali sono il fulcro dell’Azienda Agricola Podere Pareto, che trae i propri frutti dalla coltivazione di 70 ettari di terra. Incantati dalla smisurata varietà dell’offerta di cereali e legumi presenti, uno tra tutti ha colpito la nostra attenzione: la cicerchia. Niente dubbi, e come direbbero da queste parti, ‘la si prende’! Ma per i cappellacci non può mancare la farina, quindi anche due pacchi di farina di grano tenero macinata a pietra sono nostri.
LA SFIDA:
Per affrontare una sfida, è necessaria una buona dose di energia, si sa. E’ domenica mattina,sono le 8.30 e noi ci prepariamo come si deve per il cookingshow. Arriviamo all’Osteria da Giovanna, dove è già pronta la colazione dei campioni: fegatelli, grifi, trippa, fagioli e salumi, il tutto accompagnato da cappuccino e vino rosso. Ok, siamo pronti!!!!
Dopo la colazione, prove tecniche al Relais & Chateau il Falconiere. Silvia Baracchi ci accoglie nella sua splendida cucina, dove sotto il suo occhio vigile e preparato si ride, si cucina, si provano gli abbinamenti, si mettono in pratica i suoi consigli e si mette appunto la ricetta. La nostra è: cappellacci delle quattro vallate, cappellacci ripieni al nero di Chianina su crema di cicerchie al profumo di rosmarino.
Il piatto è buono, e devo dirlo a mio parere anche molto bello, ma niente, questo non basta, durante il cooking show pomeridiano ospitato locali espositivi di AbitAr di Arezzo, la squadra Alò, ha avuto la meglio con il farro con salsiccia, cavolo nero e cipolla rossa caramellata.
Nonostante l’esito della sfida (se cosi possiamo chiamarla visto l’affiatamento dell’intero gruppo), l’esperienza del Blog Tour è stata davvero unica. Un’idea originale e sicuramente d’impatto per avvicinarsi ad un territorio, conoscerlo, studiarlo e capirlo. Un’idea brillante che dovrebbe essere imitata, diffusa e sponsorizzata.
Complimenti all’organizzazione di Benedetta Castella, Giulia Bezzini, Massimo Rossi e Shady Hasbun e grazie di cuore per averci accolto cosi calorosamente. Grazie all’Associazione Strada del Vino Terre di Arezzo, Associazione Italiana Sommelier Arezzo, Associazione Cuochi Arezzo, Slow Food Arezzo che hanno promosso il progetto, e grazie a tutte le aziende che ci hanno ospitato, e che non ho potuto descrivere una per una (le trovate di seguito elencate).
Tutte le foto del Blog Tour le trovate aprendo il link.
GRAZIE DELL’ACCOGLIENZA AREZZO!
GRAZIE PER L’OSPITALITA’ ANCHE A:
– Azienda Agricola e Frantoio Neri Maria Domenica
– Il Borro
– Azienda Agricola Tocci Maria Teresa Agriturismo Il Casalone
– Ristorante Fiorentino
– Ristorante Mecenate Relais Villa Cilnia
– Azienda Sapori Della Valdichiana, Farine Iacomoni
– Menchetti dal 1948 Arezzo
– Vestri Cioccolato
– Ford Motorauto Arezzo
– Associazione Italiana Conoscere l’Olio di Oliva
– Ragazzi Speciali Onlus
– La Banda dei Piccoli Chef Lilt
-Azienda Agricola e Agrituristica Fattoria San Fabiano
-Relais Villa Cilnia
Cara Roberta, confermo tutto quello che hai scritto soprattutto che il fatto che sia stato entusiasmante. Ahimè, “gareggiando” non ho potuto assaggiare il vostro piatto ma quoto che fosse molto bello da vedere…a dirla tutta, molto più del piatto della squadra Alò!
Grazie miss Vianelli, ma evidentemente il vostro era più buono! Per il prosciutto non so….potremmo chiedere a Massimo, che dici???? 😉
Si potrebbe anche tentare…
…ma non riusciamo a corrompere qualcuno per avere il Prosciutto del Casentino di Fracassi???